Ogni giorno veniamo a contatto con un gran numero di messaggi pubblicitari provenienti da svariati mezzi. Ma come è nata la pubblicità? Come si è sviluppata nel corso dei secoli?

Non sappiamo con precisione quando sia realmente nata, ma di possiamo notare che già nell’antica Roma sia i commercianti, sia i politici pubblicizzavano i propri prodotti e campagne elettorali. Sebbene il canale pubblicitario più diffuso all’epoca  fosse quello verbale, sono stati ritrovati nelle mura della città di Pompei annunci scritti riguardanti le lotte dei gladiatori, spettacoli, gare sportive ma anche fiere, qualità di prodotti e servizi come i bagni pubblici. Emblematiche sono le insegne di una bottega ritrovate nella Via dell’Abbondanza , le quali mostravano le fasi di lavorazione della stoffa, evidenziandone la qualità.

Un momento importante per l’evoluzione della pubblicità lo ritroviamo successivamente all’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg. Infatti, nel 1479 il tipografo britannico William Caxton iniziò a distribuire degli opuscoli inerenti alle sue pubblicazioni, diventando il precursore dei moderni volantini, i quali si sono diffusi in tutto il continente europeo nei primi anni del Cinquecento. Sempre nel Cinquecento nacquero in Germania le prime lotterie i cui premi furono rappresentati attraverso manifesti e volantini.

Per il primo servizio pubblicitario dobbiamo attendere il 1630, anno in cui Thèopraste Renaudot fondò in Francia una gazzetta per raccogliere e pubblicare annunci pubblicitari a pagamento, lo stesso modello venne seguito dal Mercurius Politicus in Inghilterra venti anni dopo e, successivamente, in tutta Europa, andando di pari passo con la produzione delle merci.

Nell’età moderna, in concomitanza con l’espansione dell’economia determinata dalla rivoluzione industriale, si è imposto poi il modello pubblicitario che noi conosciamo. I produttori cominciano a mettere il nome dell’azienda sulla confezione del prodotto, in modo da stabilire una connessione diretta con il cliente. In quegli anni nacquero in Francia le prime concessionarie specializzate nella vendita degli spazi pubblicitari (allora chiamata réclame).

La pubblicità trova nella seconda metà dell’Ottocento due grandi canali di comunicazione: i quotidiani, dove appaiono sempre più frequentemente le inserzioni pubblicitarie, e i manifesti, dove si mescolano l’immagine, la parola ed il colore. Questi manifesti spesso erano firmati da artisti di valore, fra cui Toulouse-Lautrec (uno dei primi ad intuire l’importanza del nuovo genere artistico pubblicitario) insieme a De Chirico ed i Futuristi.

Nel 1904, a Parigi, i fratelli Lumiére girarono il primo spot sul grande schermo, con un rudimentale proiettore a manovella proiettarono uno spot di “Möet et Chandon”.

 

La comunicazione pubblicitaria nasce e cammina parallelamente alle esigenze economiche, sociali, politiche e culturali di un paese.