Guardando al 2020, il mercato pubblicitario, secondo Una, è atteso in crescita del 2,1%, una previsione che tiene conto dell’impatto che avranno le Olimpiadi, i Campionati Europei e la riforma della tv. Il prossimo anno comincerà infatti la migrazione al sistema Dvb T2, una novità che determinerà un aumento degli investimenti pubblicitari da parte dei produttori di apparecchi tv e decoder, e che renderà oltretutto migliore la qualità delle immagini televisive. Più avanti, la migrazione potrebbe invece incidere negativamente sulle audience dei broadcaster, dal momento che tanti telespettatori non si adegueranno tempestivamente al nuovo sistema.

Nel 2020, oltre alla conferma dell’ottimo stato di salute del digitale (+7,1%), il consuntivo sarà positivo, secondo il Centro Studi Una, per tutti i mezzi ad eccezione della stampa (-6,2% per i quotidiani, -7% per i periodici). La televisione tornerà dunque a crescere anche se solo dello 0,8%, la radio aumenterà il suo giro d’affari pubblicitario del 2,3%, il cinema dell’1,7% e l’esterna dell’1,3%.

Per quanto riguarda la distribuzione dei mezzi, la quota della tv continua a scendere e passerà dal 49,8% del 2018 al 48,9% del 2019 sino ad arrivare al 48,3% del 2020. Il digital ha rappresentato il 27,4% del mercato nel 2018 e dovrebbe crescere di circa due punti percentuali quest’anno, arrivando a rappresentare il 29,3% dello share. Dato che non prevede battute d’arresto e nel 2020 dovrebbe toccare superare la soglia del 30%

Non si ferma nenache l’ascesa del mobile e della vendita automatizzata degli spazi. «La crescita del programmatic mette in evidenza come il mercato sia sempre di più alla ricerca dell’efficienza da un lato e della precisione nel raggiungimento di target specifici dall’altro», dice Ghirlanda. Un altro “media” in buona salute è l’influencer marketing, in forte crecsita al pari di altre forme di comunicazione non convenzionali. «Il nostro auspicio è che gli investitori pongano una maggiore attenzione verso la misurabilità di queste nuove opportunità».